Lo stomaco è l’organo che riceve dall’esofago il cibo introdotto attraverso la bocca. Al suo interno hanno inizio i processi digestivi resi possibili sia dai succhi gastrici ed enzimi, che danno il via alla digestione dei grassi e proteine (vengono scomposti rispettivamente in acidi grassi e aminoacidi), sia dalle contrazioni della muscolatura gastrica che rimescola il contenuto dello stomaco.
Grazie alle ghiandole gastriche vengono secreti tre componenti fondamentali del succo gastrico:
I problemi che si riscontrano a questo organo sono dovuti all’alterazione dell’equilibrio tra acido cloridrico e il muco protettivo (a base di bicarbonato) che riveste le pareti dello stomaco. Per la corretta digestione, l’acidità dello stomaco scende fino al valore di pH 1,5 -2 grazie al rilascio di HCL, essenziale per attivare la pepsina (inattiva a pH superiore a 4).
In caso di insufficiente secrezione di muco e/o eccessiva secrezione acida, i succhi gastrici possono corrodere le pareti dello stomaco. Le patologie sono diverse. Stiamo parlando della gastrite, dell’ulcera gastrica e il reflusso gastro esofageo.
La gastrite è un processo infiammatorio della mucosa gastrica dello stomaco e può essere di due tipi:
La gastrite può essere causata da irritazione dovuta all’eccessivo consumo di alcol, allo stress (un evento stressante, come una lesione grave o una malattia cronica o un intervento chirurgico grave) o all’uso di determinati farmaci come aspirina, ibuprofene o altri antidolorifici classificati come farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). Può anche essere causato da una delle seguenti condizioni:
Helicobacter pylori è un batterio spiraliforme che può colonizzare la mucosa gastrica, il rivestimento dello stomaco umano. L’infezione è spesso asintomatica, ma talvolta può provocare gastrite e ulcere a livello dello stomaco o del duodeno; talvolta ci possono essere esiti ancora più gravi, come il carcinoma gastrico.
Il batterio è un ospite abituale e non patologico nel nostro sistema digestivo, ma se l’ambiente digestivo è intossicato, prolifera diventando patogeno. Deve la sua sopravvivenza nello stomaco alla capacità di produrre l’ureasi, che attraverso la liberazione di ammoniaca, neutralizza l’acidità gastrica creando attorno al batterio un microambiente compatibile con la sua esistenza. Una volta insediato nello stomaco sottopone la mucosa gastrica all’aggressione da parte di numerose tossine prodotte durante il suo metabolismo. Il problema non è quindi la sua presenza, ma la sua eccessiva riproduzione in uno stomaco alterato da tossine acide.
Scadenze irragionevoli, essere bloccati nel traffico, avere troppo da fare e non abbastanza tempo per farlo. La maggior parte di noi ha familiarità con questo tipo di stress quotidiano che fa battere il cuore, accelerare il respiro e provocare mal di stomaco. Naturalmente, solo avere una condizione digestiva può essere una fonte di ansia in sé. Gli studi dimostrano che importanti eventi di vita stressanti sono associati all’insorgenza dei sintomi o al peggioramento dei sintomi. La gastrite da stress o nervosa presenta tutti i sintomi della classica gastrite. In effetti anche in questo caso le mucose dello stomaco sono irritate, con la differenza che a mettere in atto il processo è stato un fattore psicosomatico.
La risposta allo stress comporta una serie di interazioni complesse nel cervello, che influenzano le funzioni del corpo che non sono sotto il nostro controllo cosciente. Lo stress interrompe la digestione degli alimenti, altera la produzione di succhi gastrici e modifica la peristalsi (i movimenti di stomaco e intestino necessari per una corretta digestione).
In questi processi gioca un ruolo centrale la serotonina, nota anche come “ormone del buonumore”, 5-idrossitriptamina o 5-HT, che è un neurotrasmettitore sintetizzato nel cervello e in altri tessuti a partire dall’aminoacido essenziale triptofano, ma soprattutto viene prodotta dalla nostra flora intestinale (genere Lattobacilli).
Capite bene che un’alterazione, in seguito a forte stress, si riducono notevolmente le concentrazioni di serotonina. Ne consegue che vengono meno i processi funzionali della digestione gastrica e così per la peristalsi intestinale.
Quello che è cambiato in modo drastico negli ultimi decenni è stata la nostra alimentazione che si è fatta povera, disequilibrata e poco salutare. Inoltre è aumentato il consumo di farmaci che utilizziamo abitualmente.
Alimenti
I carboidrati come amidi e zuccheri e additivi chimici e grassi trans (grassi non presenti in natura ma trasformati chimicamente), aggiunti negli alimenti per migliorare l’aspetto, l’odore, il sapore, e la conservazione, sono in realtà delle tossine per il nostro corpo. Il nostro sistema non li riconosce come tali e invece di essere eliminati, li incorpora nelle membrane cellulari alterando il loro funzionamento e il Ph del nostro corpo.
Farmaci
Accade spesso, nella medicina ufficiale, che il metodo con il quale si tenta di risolvere una patologia non tenga conto degli effetti negativi che lo stesso produce di conseguenza. Purtroppo tale condizione si verifica anche nella moderna terapia delle gastriti e delle ulcere che prevede l’utilizzo di:
Questo tipo di approccio, unito al diffusissimo utilizzo di antibiotici impiegati allo scopo di eradicare l’H. pylori, riporta ad effetti collaterali che compromettono i fisiologici meccanismi secretivi e la funzionalità gastro-intestinale in generale.
Alla luce della situazione attuale, negli ultimi anni sono state studiate alternative terapeutiche per trattare rapidamente il fenomeno acuto e per favorire i naturali meccanismi protettivi della mucosa. Il tutto preservando l’efficienza e l’equilibrio dell’intero apparato digestivo.
Per questo i rimedi naturali permettono di cercare una soluzione che non si limiti a tamponare i sintomi come fanno le medicine.
Curare la gastrite naturalmente significa anche conoscere e affrontare le cause che l’hanno generata e resa un problema cronico, difficile da guarire. Infatti i disturbi non sono il frutto di una casualità, ma di un insieme di abitudini poco salutari che le hanno causate.
Le piante medicinali e minerali con azione antinfiammatoria e cicatrizzante sulle mucose del sistema gastro-digerente e piante aromatiche per contrastare l’insorgenza di patogeni:
Tra i rimedi fitoterapici, sono inclusi anche i funghi medicinali, adatti alla cura dei disturbi gastro-enterici, come Lithothamnion calcareum (litotame) e Ganoderma lucidum (Reishi) grazie agli effetti antinfiammatori e immunostimolanti.
La natura ci offre diverse piante efficaci nell’aumentare i livelli di serotonina in modo completamente naturale, rimedi che possono anche rappresentare una valida alternativa ai farmaci convenzionali. Una di queste è la Magnolia officinalis, ormai nota per le sue proprietà antinfiammatorie, ansiolitiche e antistress. La corteccia di magnolia viene utilizzata da secoli come rimedio contro lo stress e grazie al principio attivo in esso contenuto, magnololo, impedisce abbassamenti bruschi dei livelli di serotonina in quanto è in grado di interagire con i recettori serotoninergici.
Come supporto sia al trattamento farmacologico tradizionale, sia come trattamento alternativo, vi è l’uso anche di probiotici. Diversi ceppi appartenenti ai generi Bifidobacterium e Lactobacillus, comunemente inseriti all’interno di integratori, esibiscono una certa attività anti-Helicobacter, agendo sostanzialmente come antagonisti per la replicazione del batterio (tramite secrezione di batteriocine, riduzione della capacità di adesione ecc.).
Fonti scientifiche:
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3-Gastritis: Overview. Created: June 30, 2015; Last Update: June 28, 2018; Next update: 2021. Cologne, Germany: Institute for Quality and Efficiency in Health Care (IQWiG).
4- Samy Azer. Gastritis. Luglio 2019. In book: StatPearlsPublisher: StatPearls Knowledge Base https://knowledge.statpearls.com/chapter/nurse ambulatory%20care/22085/
5- Giovanni Bruno, Piera Zaccari, Giulia Rocco, Giulia Scalese, Cristina Panetta, Barbara Porowska, Stefano Pontone, and Carola Severi. Proton pump inhibitors and dysbiosis: Current knowledge and aspects to be clarified. World J Gastroenterol. 2019 Jun 14; 25(22): 2706–2719. Published online 2019 Jun 14. doi: 10.3748/wjg.v25.i22.2706.
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