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Microbiota e controllo del peso: il ruolo dell’insulino resistenza.
Microbiota e controllo del peso: il ruolo dell’insulino resistenza.

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Microbiota e controllo del peso: il ruolo dell’insulino resistenza.

Hai mai avuto la sensazione di fare tutto “per bene” – mangi sano, ti muovi, magari provi anche qualche integratore – ma la bilancia non si smuove di un grammo? Non sei solo. E non è colpa tua.

La verità è che il nostro corpo non è una macchina semplice in cui basta ridurre le calorie per ottenere risultati. Il peso corporeo è regolato da un equilibrio molto più complesso, che coinvolge ormoni, cervello, metabolismo, e… l’intestino.

Proprio così: dentro di noi vive una comunità invisibile di miliardi di microrganismi – il microbiota intestinale – che ha un’influenza diretta su come assorbiamo, accumuliamo e bruciamo energia. Capire come funziona questa rete nascosta può essere la chiave per migliorare il nostro benessere e, sì, anche per perdere peso.

Batteri che fanno Ingrassare? Non è fantascienza

Negli ultimi anni, la ricerca ha fatto passi da gigante nello studio del microbiota. E quello che è emerso è sorprendente: le persone con obesità tendono ad avere una composizione batterica diversa rispetto a chi ha un peso nella norma.

Uno dei primi segnali è nel rapporto tra due grandi gruppi di batteri: Firmicutes e Bacteroidetes. Nelle persone in sovrappeso, spesso i Firmicutes sono più numerosi, e questo può sembrare un dettaglio da laboratorio, ma in realtà significa una cosa semplice: più calorie estratte dal cibo, anche da una dieta equilibrata.

In pratica, due persone possono mangiare lo stesso pasto e assorbirne quantità di energia diverse, solo per via dei batteri che hanno nell’intestino.

Non solo. Alcuni batteri influenzano gli ormoni della fame e della sazietà, come la leptina e la grelina, o interferiscono con la sensibilità all’insulina, rendendo più difficile bruciare grassi.

Insulino-resistenza: quando il corpo “non ascolta” più l’insulina

Tra i protagonisti silenziosi che regolano il nostro peso c’è l’insulina, l’ormone che decide se lo zucchero nel sangue deve essere usato subito come energia o messo da parte sotto forma di grasso.

Il problema nasce quando le cellule a non rispondere più bene ai segnali dell’insulina: è la cosiddetta insulino resistenza. Il risultato?

  • Il pancreas è costretto a produrne sempre di più (iperinsulinemia).
  • Il glucosio rimane più a lungo nel sangue.
  • Il corpo finisce per accumulare grasso, soprattutto nella zona addominale.

Un vero e proprio circolo vizioso: più insulina → più grasso → più infiammazione → ancora più resistenza all’insulina.

Per misurare questo stato esiste un indice clinico semplice ma molto utile: l’HOMA-IR (Homeostasis Model Assessment of Insulin Resistance).

Si calcola a partire dai valori di glicemia e insulinemia a digiuno  (tramite campione ematico) e, quando risulta maggiore di 2,5, segnala una rischio non solo di aumento di peso, ma anche di sindrome metabolica e diabete di tipo 2.

In questi casi il vero punto di partenza è lavorare su un intestino sano e un microbiota in equilibrio. Riequilibrare l’intestino significa aiutare l’organismo a rispondere meglio all’insulina, riattivare il metabolismo e rendere la gestione del peso più naturale ed efficace.

I Probiotici: non tutti sono uguali

Molte persone pensano ai probiotici solo dopo una cura antibiotica. In realtà, alcuni ceppi specifici di fermenti lattici possono aiutare anche nella gestione del peso e nell’insulino resistenza.

Per esempio:

  • Lactobacillus gasseri è stato studiato per la sua capacità di ridurre il grasso addominale.
  • Bifidobacterium breve ha mostrato effetti positivi sul metabolismo dei grassi e sull’infiammazione.
  • Akkermansia muciniphila, un batterio meno conosciuto ma molto promettente, sembra migliorare la sensibilità all’insulina e sostenere il dimagrimento.

Le Erbe della Tradizione che Aiutano l’Intestino (e Non Solo)

Anche alcune piante aromatiche e officinali, spesso presenti nella nostra cucina, possono dare una mano all’intestino e al microbiota.

Per esempio:

  • Aneto: aiuta la digestione e riduce il gonfiore
  • Timo: grazie al timolo, ha un effetto antimicrobico selettivo
  • Origano: contiene carvacrolo, utile per modulare l’infiammazione
  • Aglio: favorisce i batteri buoni e contrasta quelli nocivi
  • Basilico santo (Tulsi): ha effetti positivi sull’asse intestino-cervello

Queste piante possono essere usate sia fresche nei piatti, sia sotto forma di integratori, spesso associate a fermenti lattici per potenziarne l’effetto.

Se finora ti sei concentrato solo su calorie e allenamenti, forse è il momento di cambiare prospettiva.

Il tuo intestino può essere un potente alleato nella gestione del peso. Coltivare un microbiota sano non è solo utile per dimagrire, ma anche per avere più energia, migliorare la digestione, dormire meglio e sentirsi più in equilibrio.

Riferimenti bibliografici:

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• Carmody, R. N., & Bisanz, J. E. (2023). Roles of the gut microbiome in weight management. Nature Reviews Microbiology, 21(8), 535–550. doi: 10.1038/s41579-023-00888-0. PMID: 37138047.

• Crovesy, L., Masterson, D., & Rosado, E. L. (2020). Profile of the gut microbiota of adults with obesity: a systematic review. European Journal of Clinical Nutrition, 74(9), 1251–1262. doi: 10.1038/s41430-020-0607-6. PMID: 32231226.

• Fontané, L., Benaiges, D., Goday, A., Llauradó, G., & Pedro-Botet, J. (2018). Influence of the microbiota and probiotics in obesity. Clínica e Investigación en Arteriosclerosis, 30(6), 271–279. doi: 10.1016/j.arteri.2018.03.004. PMID: 29804899.

• Van Hul, M., & Cani, P. D. (2023). The gut microbiota in obesity and weight management: microbes as friends or foe? Nature Reviews Endocrinology, 19(5), 258–271. doi: 10.1038/s41574-022-00794-0.

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